"Memorie di Luce": l'anima dell'acquerello secondo Nicolò Caito
Viviamo in un'era dove le immagini nascono veloci, spesso generate da un algoritmo. In questo contesto, la mostra "Memorie di Luce" ci riporta alla bellezza del gesto manuale, all'autenticità della pittura di Nicolò Caito. Un artista che ha scelto l'acquerello come suo linguaggio prediletto, un dialogo poetico con la carta e il colore.
Passeggiando tra le sue vedute urbane, si avverte un'eco lontana del grande Ettore Roesler Franz, una sorta di affinità spirituale. Eppure, lo sguardo di Caito non cerca una rievocazione nostalgica del passato, ma piuttosto un incontro vivo tra le architetture che ci circondano e la natura che le abbraccia, tra ciò che resta e ciò che inevitabilmente cambia. I suoi scorci di città ci appaiono familiari, certo, ma anche un po' sfumati, come ricordi che affiorano dalla memoria.
In fondo, che si tratti di scene urbane o di paesaggi aperti, la mostra ci racconta di un continuo scambio tra la ricca tradizione dell'acquerello italiano e una sensibilità più contemporanea.
Un artista con la Sicilia nel cuore, Roma nell'anima
Nicolò Caito è siciliano di nascita, e l'isola, con i suoi "forti umori di terra, cielo e mare" come dice lui, gli ha lasciato dentro fin da bambino un senso profondo per la forza della luce e dei colori. La passione per la pittura è arrivata presto, ma è a Roma che la sua sensibilità si è affinata, frequentando gli ambienti culturali della capitale.
Poi, un momento importante nel suo percorso è stato l'ingresso nell'A.N.A.D.I., l'Associazione Nazionale Acquerellisti d'Italia. Lì ha avuto l'occasione di imparare dai maestri, italiani e non. E l'incontro con il professor Angelo Marinucci, figura chiave dell'acquerello moderno insieme ad Aldo Raimondi, è stato fondamentale. La loro amicizia e i suoi consigli lo hanno guidato verso una dedizione totale a questa tecnica pittorica così particolare. Oggi Caito vive e lavora a Roma, ed è tante cose insieme: architetto, pittore, grafico, incisore, ma anche scrittore e direttore della "Bottega acquerello" del CAI, dove trasmette la sua passione ai suoi allievi
Premio Acquerello
Un momento significativo sarà la consegna del “Premio Acquerello” a Nicolò Caito da parte della famiglia Roesler Franz il 10 maggio alle ore 18. L'evento culturale, dedicato alla memoria del grande acquerellista della “Roma Sparita” e ospitato nei nostri spazi, celebrerà questa speciale affinità artistica con il maestro ottocentesco, uniti dalla passione per l'acquerello, l'amore per l'architettura e un forte legame con il paesaggio.
Inaugurazione 10 maggio 2025 ore 18 (ingresso libero). Riferimenti organizzativi: Paola Valori 347 0900625