BODY ROW. ARTURO DALLA VEDOVA

Opere in forma di bozza che tratteggiano un universo di delicate cromie e pose, flash effimeri che emergono dalla tela grazie alle incisioni del filo.  

Classe 2001, Dalla Vedova è un artista giovanissimo che si affaccia per la prima volta sulla scena dell’arte. La mostra è curata da Paola Valori per le iniziative di Micro: “Abbiamo voluto fortemente questa mostra e intendiamo continuare a promuovere la sua ricerca. È un linguaggio fresco e inedito ma che paradossalmente s’innesta nel solco di una tradizione ben consolidata. Dalla Vedova avrà un posto significativo nel panorama artistico italiano. È molto giovane e può ancora crescere artisticamente” - sostiene la talent scout e curatrice Valori.

Il suo linguaggio meticoloso procede “per filo e per segno”, e gioca con strumenti insoliti come il filo sottile, lo spago, la lana colorata, materiali tessili che permettono la delicatezza del gesto e del segno: strumenti comunemente associati alla Fiber Art, alla TextileArt o la Knitting Art.

Per orientare lo sguardo in cerca di corrispondenze nel mondo contemporaneo e romano infatti, occorre recuperare i lavori di artiste come Elena Nonnis o Chiara Valentini, ma fuori Roma anche Ketty Tagliati, e anzitutto, l’opera capitale della ben nota artista sarda, Maria Lai che nelle sue opere ha spesso utilizzato assemblaggi di fili, scampoli di tessuto o telai. Se in ambito femminile il cucito aveva un chiaro riferimento al mito di Penelope e di Arianna, e al recupero di una tradizione manuale, la tecnica di Dalla Vedova è meno frammentata, definiti i suoi soggetti che sono quasi sempre femminili, il suo lavoro si distingue come un profilo che emerge dal fondo della tela grazie al cucito, al filo che attraversa la superficie. A volte però ritraggono anche l’incontro con l’uomo, silhouette di animali, e altre ambientazioni naturali o comunitarie. Per la prima personale saranno esposte 50 opere, con interessanti background di pitture su tela monocrome o a due colori, dove la differenza di colore e sfumatura disegna il piano di lavoro, lo scompone con un metodo dai tratti cubisti e spesso addirittura vicino ai ritratti di Dora Maar predisposti da Picasso. A volte il filo rosso cuce le labbra, altre volte, in modo ininterrotto la trama disegna i contorni per assumere un’unica forma, o anche un breve cenno di figura. Opere in “forma di bozza” che tratteggiano un universo fatto di delicate cromie e pose, flash effimeri che emergono dalla tela grazie alle incisioni del filo.  

La mostra dal titolo“ Body Row” sarà inaugurata sabato 2 aprile alla presenza dell’artista, con una degustazione di WineGo e resterà visitabile fino al 12 aprile negli orari di galleria.

Riferimenti organizzativi: Paola Valori +39 347 0900625