MILANO - Impegno sociale e partecipazione del pubblico, queste le premesse con cui l’artista Fabio Ferrone Viola sbarca a Milano con “MAKE ART NOT WAR”, mostra presentata dall’Associazione Michele Valori con il sostegno di Generali Italia,nei suggestivi spazi della Casa Museo Spazio Tadini.
L’iniziativa, provocatoria fin dal titolo, dopo la trasformazione dei rifiuti urbani in opere d’arte nella recente esposizione romana “CRASH” al Vittoriano, prende ora spunto dal famoso slogan pacifista anni ’60. “Make art not war” è il nuovo disperato appello dell’artista contro le armi.
Ferrone Viola, da sempre impegnato da sempre a denunciare l’incuria e l’inquinamento ambientale, non poteva restare indifferente anche di fronte ai temi della guerra, trovando nell’arte ancora una volta riflessione critica e azione di denuncia.
La mostra curata da Paola Valori, offre al pubblico una selezione di una trentina di opere realizzate con vere e proprie armi originali: maschere antigas, cannoni, missili, bombe a mano, taniche militari di benzina, con immagini sacre e messaggi che non solo costituiscono la cifra stilistica dell’artista, ma diventano in questo contesto testimonianze dal forte valore storico.
L’esposizione è sostenuta da Generali Italia con il progetto Valore Cultura, il programma lanciato nel 2016 con l’obiettivo di avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo della creatività attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi, laboratori e percorsi educativi che facilitano la comprensione delle opere e rendono coinvolgente l’esperienza vissuta. Nell’ottica di Valore Cultura rivestono molta importanza le attività collaterali che verranno organizzate, dedicando una speciale attenzione ai giovani e agli studenti in un ricco programma di incontri e approfondimenti. Partendo proprio dalle opere esposte si avvieranno dibattiti e confronti con lo scopo di far riflettere sugli orrori della guerra e sul valore della pace, cercando di portare le nuove generazioni oltre l’odio e la violenza, coinvolgendole intorno al valore forte dell’arte e della cultura come strumenti di riflessione e cambiamento. La mostra sarà inaugurata a Casa Museo Spazio Tadini il 3 maggio 2018 alle 18,30 alla presenza dell’artista, e resterà visitabile fino al 3 giugno 2018. Un catalogo documenterà la mostra con testi di Massimo Sgroi, ChiaraCanali e Paola Valori.
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NOTE BIOGRAFICHE - Fabio Ferrone Viola nasce a Roma nell’agosto del 1966 da Marilù Viola e Franco Ferrone, collezionista e appassionato di arte contemporanea. Sin da bambino segue il padre per le trasferte negli Stati Uniti. È la fine degli anni ’70 e Fabio rimane affascinato dalle luci, dai colori, dalla cultura americana tanto che resterà impressa per sempre nella sua memoria fino a influenzare molta parte del suo lavoro. Dopo aver concluso gli studi, viaggia molto in Italia e all’estero grazie alla sua attività di creativo, di stilista e responsabile di produzione, occupazione che lascia definitivamente nel 2006 per dedicarsi a tempo pieno all’arte. Le sue opere raccontano le esperienze e passioni ma anche i sentimenti di insofferenza rispetto all’avanzare del degrado ambientale. Lattine, tappi di bottiglia, scarti, vengono recuperati e trattati come colori ad olio riprendendo vita in altre forme. Le sue opere, figurative e astratte, tentano di richiamare l’attenzione sull’urgenza del disastro ecologico. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Tra le ultime esposizioni la personale "Crush” a Roma presso il Complesso del Vittoriano (luglio 2016). Hanno scritto di lui: Maria Arcidiacono, Chiara Canali, Gianni Garrera, Vittorio Sgarbi, Massimo Sgroi, Daniele Radini Tedeschi, Paola Valori.
Milano - Casa Museo Spazio Tadini Per informazioni Melina Scalise cell.3664584532