QUANDO IL MIO CORPO POSSIEDE UN LUOGO

GERMANA GALDI E PINO ALBERTO STURNIOLO: UN DUO ARTISTICO IN DIALOGO CONTINUO

Dieci anni di ricerca fotografica in cui il corpo diventa narrazione, visione e poesia: un percorso in cui l'artista Germana Galdi (1969), pur affidando lo scatto all'occhio sensibile di Pino Alberto Sturniolo (1961), mantiene il totale controllo creativo di ogni composizione, trasformando ogni fotografia in una personale dichiarazione di autenticità. La mostra, che inaugura il 7 dicembre 2024, racconta la loro intesa e questa profonda esplorazione del rapporto tra corpo e spazio.

La loro collaborazione nasce dall'incontro di due sensibilità artistiche complementari. Germana, vulcanica nel partorire idee, estroversa e rapida nell'impulso creativo, e Pino Alberto, riflessivo, tecnico e mediatore, trovano nell'arte il loro punto d'incontro. La mostra di 25 fotografie rappresenta una sintesi del loro decennale percorso collaborativo.

Germana Galdi  “Angoli Nascosti” (2023)- Concept e performance dell’artista. Realizzazione fotografica: Pino Alberto Sturniolo 

La formazione di Germana Galdi come ginnasta emerge con forza nelle sue composizioni, dove il corpo si trasforma in scultura vivente. Le pose, studiate con precisione matematica ma eseguite con naturale fluidità, testimoniano una padronanza fisica che si traduce in poesia visiva. Questa filosofia si manifesta in ogni scatto, dove l'artista sceglie deliberatamente di presentarsi nella sua più autentica essenza: niente trucco se non un leggero rossetto, nessun artificio estetico, capelli tagliati da sola. Il suo percorso artistico affonda le radici in una passione che la accompagna da oltre trent'anni, con le prime sperimentazioni fotografiche da bambina attraverso gli autoscatti. Dopo un lungo periodo di gestazione e silenzio, dal 2012 al 2024 la sua arte è emersa con rinnovata forza, rivelando anni di esercitazioni e un talento a lungo sopito. "Ho molto da raccontare" confida l'artista, riferendosi al profondo lavoro psicanalitico che ha accompagnato la sua evoluzione che traspare dalle sue opere.

Germana non si limita a utilizzare solo gli spazi come elementi narrativi, ma incorpora anche oggetti e dettagli anatomici nelle sue composizioni. Esempio emblematico è la fotografia "Angoli nascosti" (2023), dove il suo ombelico viene inquadrato come un dettaglio prezioso all'interno di una cornice. Qui, come in altri lavori, Sturniolo agisce come tramite tecnico di una visione già completamente formata nella mente dell'artista, in un dialogo continuo tra luoghi e anatomia che trasforma parti del corpo in paesaggi intimi da esplorare. Particolare rilevanza assume anche l'immagine che gli artisti hanno scelto per l'invito “Ripiegando su me stessa” realizzata nel 2015: un'opera che, nella sua geniale semplicità, racchiude la quintessenza del progetto, tanto nell'aspetto tecnico quanto in quello concettuale, presentata senza alcun ritocco digitale.

Germana Galdi “Ripiegando su me stessa” (2015)-Concept e performance dell’artista. Realizzazione fotografica: Pino Alberto Sturniolo 

La mostra si caratterizza per una precisa scelta artistica: il suo viso appare raramente, perché è il corpo fotografato a diventare archetipo, simbolo di una femminilità universale. La sensualità, sempre presente, viene suggerita più che mostrata, in un gioco di eleganti allusioni che rifugge ogni volgarità. Ogni fotografia è accompagnata da un titolo accuratamente studiato, che ne amplifica il significato e guida l'interpretazione, creando un percorso espositivo dove immagine e parola si fondono in un'unica esperienza. 

La mostra è curata da Paola Valori, che dichiara: "L'opera di Galdi, supportata dalla sensibilità fotografica di Sturniolo, può essere letta come una lunga e complessa indagine sull'identità femminile attraverso l'autoritratto. Le sue fotografie presentano una forte componente performativa. Ogni scatto è come una istantanea di una performance intima, in cui il corpo si muove nello spazio definendo una coreografia visiva che si colloca a metà strada tra fotografia e performance art".​​​​​​​​​​​​​​​​


Germana Galdi

NOTE BIOGRAFICHE - Nata in una famiglia di artisti, Germana Galdi ha fin da piccola respirato un'atmosfera creativa. Il suo percorso artistico è eclettico e multidisciplinare: dallo studio del nudo alla pittura, dal design di moda a un Master in Art Counseling. Quest'ultimo ha dato vita a una produzione di illustrazioni e l'ha avvicinata al mondo della terapia attraverso l'arte. La sua formazione come ginnasta le ha permesso di collaborare con artisti di fama internazionale, come il pittore e direttore della Biennale Internazionale Bibart, Miguel Gomez, per il quale ha posato come modella body painting. Ha inoltre lavorato nel mondo della fotografia come modella, art director e stylist. La sua arte ha ispirato musicisti di rilievo, tra cui il pianista del V&A Museum di Londra e il maestro compositore del Conservatorio di Valencia, che hanno tratto ispirazione dalle sue opere. Le sue creazioni sono state presentate in numerose mostre personali e collettive a partire dal 1996.