Riparte all’insegna del paesaggio femminile, la stagione ufficiale 2021-22 di Micro Arti Visive, lo spazio romano diretto da Paola Valori, che giovedi 14 ottobre alle ore 18:00, presenta i lavori di Claudia Caracausi, Isabella Rigamonti, Sabrina Trasatti, Federica Vaia, Sonia Viccaro: paesaggi intimi, urbani o astratti, esiti tutti, di una ricerca più originale iniziata all’indomani dello scoppio della pandemia.
“Per tutte, da quel momento, il proprio lavoro ha subito un’incrinazione, - spiega Paola Valori gallerista e curatrice della mostra –ma in termini di maggior profondità concettuale e sperimentazione tecnica. Il rapporto tra arte e natura e le sue trasformazioni, è un tema molto sentito da tutte e cinque. Abbiamo lasciato che dialogassero – conclude – affrontando il tema con estetiche e linguaggi diversi.”
RISVEGLI. I PAESAGGI DELL’ANIMA questo il titolo della mostra i cui lavori esposti sono opera di artiste contemporanee, che provengono dalla fotografia, dalla pittura, dal restauro e dall’architettura. Sarà possibile ammirare anche un’installazione floreale site- specific, allestita in occasione del finissage della mostra, ideata dalle floreal designers Marzia Taurino e Sara Tusset che attraverso l’utilizzo dei fiori sapranno creare uno scenario magico, e restituirci un po’ di quelle “good vibes” che abbiamo perso.
La mostra comprende le opere di Claudia Caracausi, architetto e digital artist che attraverso una sperimentazione meditata ha sempre come sviluppo una serie di elaborazioni fotografiche su temi pressoché architettonici e paesaggistici. Nelle opere dell’ultimo periodo, hanno preso il sopravvento sovrapposizioni e immagini in cui ogni forma s’interseca con l’altra, con esiti talvolta persino tangenti a quelli degli artisti del Realismo Magico.
Si sdoppia o si moltiplica invece l’immagine di Isabella Rigamonti. Le sue fotografie, senza alcuna rielaborazione di post produzione, rievocano i lavori di Florence Henry ma senza il culto dell’antico. Isabella predilige piuttosto l’astrazione profusa dal ricordo del rilievo: paradossi visivi scontornati non al livello della cornice ma al centro della foto che è in bianco e nero o accostata a scatti a colori vagamente “azzurrita”.
Sopra o sotto l’immagine, nel paesaggio di Sabrina Trasatti vagheggiano i volti dipinti da Michelangelo e dai grandi Maestri. Profili celebri che si confondono con la natura impressa oppure, all’inverso, visi che si adattano alle forme naturali. I suoi bassorilievi hanno la corporeità della scultura e l’eleganza della fotografia. Il risultato sono scenari prodotti grazie all’argilla cotta che in un secondo momento, fotograficamente, manipola attraverso incursioni di elementi naturali.
I graffi del pennello di Federica Vaia sanno di un lontano sapore tardo-divisionista. Le sue pitture smaterializzano forme e linee, lasciando intravvedere gli effetti di una luce radente che sfiora appena la superficie pellicolare. Sono assenti riferimenti ottici precisi per una ricerca che s’incentra sul tetris di colore, luce, corpo della materia.
Infine il lavoro di Sonia Viccaro trasfonde la pittura da vetro appannato in un giocoso “fumettismo” che trascolora e tende all’astratto. Artista dalla pratica multiforme, nelle ultime opere, pur iniziando il distacco dai suoi studi di restauro di pittura murale, ne resta ancora latente una traccia nell’uso impressionistico del pennello.
La mostra sarà inaugurata giovedi 14 ottobre dalle ore 18 con una degustazione di Casale del Gigio, e resterà visitabile fino al 31 ottobre 2021 negli orari di galleria. In occasione del finissage , il 27 ottobre a partire dalle ore 17 sarà possibile ammirare l’installazione site specific “FUSION FLOWER ART PROJECT: Concepire il fiore come arte”. Il progetto artistico nasce da un'idea e dall'unione creativa delle Floral Designer romane, Marzia Taurino (fondatrice di Marilyn Floral Art) e la Floral e Wedding designer Sara Tusset. Il fiore diventa arte e come tale sa arrivare al profondo dell'anima, risvegliandola, quando sopita. Ecco perché l'installazione verrà realizzata site - specific in uno spazio circoscritto, quello della galleria, con l’intento di coinvolgere i visitatori in un viaggio plurisensoriale, stimolando non solo la vista ma anche i sensi come il tatto e l'udito.