Al via la prima tappa per il progetto espositivo “OPEN” ideato e curato da Paola Valori per le iniziative di MICRO. Nata in collaborazione con l’Associazione Michele Valori (Arte, Architettura e Urbanistica), la rassegna rientra nell’ambito del ciclo di mostre, delle giornate di ricerca e degli incontri di approfondimento, che focalizzano l’attenzione sul confronto intergenerazionale tra artisti.
Il primo appuntamento sarà dedicato al confronto tra Antonio Del Donno (1927) e Fabio Ferrone Viola (1966). La sede scelta è SPAZIO CERERE, spazio espositivo inserito nel contesto dell'antico Pastificio Cerere, ubicato nello storico quartiere di San Lorenzo. Sarà un racconto a quattro mani di due generazioni apparentemente molto lontane per età e contesti culturali, ma che pur partendo da posizioni nettamente diverse, condividono alcuni aspetti comuni: un moto di ribellione nei confronti della moderna società in rapida trasformazione, e soprattutto una forte denuncia del consumismo - oggi come allora – considerato uno dei principali mali della nostra civiltà. Sebbene siano nati e cresciuti in epoche diverse, e siano entrambi dotati di un forte temperamento, i due artisti hanno sperimentato nuove strade e tecniche, innescando con la loro ricerca quella provocazione di cui l’arte deve farsi portatrice.
Il primo è Antonio Del Donno nato all’inizio del Novecento, pittore e scultore presente in collezioni di tutto il mondo e in molti dei maggiori musei di arte contemporanea internazionali. I materiali che impiega sono il legno, la plastica ed altri di provenienza industriale.Il secondo - Fabio Ferrone Viola, a quaranta anni di distanza dal primo, ha di recente affrontato in modo personale il problema dell’ambiente e del consumismo imperante con la mostra CRUSH, ospitata al Complesso del Vittoriano nel Luglio del 2016. Con lattine, tappi di bottiglia, rifiuti abbandonati e raccolti in giro per il mondo, ha catturato una storia e l’ha raccontata attraverso l’assemblaggio ed il colore. Trenta le opere in totale, rivelano quanto, nonostante il gap generazionale, siano numerose le potenzialità di scambio da esplorare . “Il titolo “OPEN” spiega la curatrice Paola Valori : “racchiude il significato di un contenitore aperto ed animato dal confronto delle diverse esperienze”. Open è anche uno strumento educativo funzionale a far conoscere al pubblico la nuova poetica di quegli artisti che utilizzano un linguaggio più contemporaneo, ed è fondamentale per creare un dibattito più ampio sulle tracce di un secolo di ricerca e di sperimentazioni. Comune denominatore degli artisti è il forte legame con i materiali utilizzati, gli stessi dai quali hanno trovato importanti fonti di ispirazione per la produzione artistica.
L’impulso da cui prende il via il progetto è dunque quello di una sorta di continuità tra tradizione e innovazione non solo per comunicare le singole esperienze ma anche per invitare a una riflessione sui cambiamenti che hanno abbracciato negli ultimi decenni i diversi percorsi artistici, storici e sociali.Il catalogo della mostra con testi di Daniele Radini Tedeschi, Fulco Pratesi e Gianni Garrera, è edito da Il Sextante di Mariapia Ciaghi in coedizione con Micro Edizioni.
La mostra si inaugura il 25 maggio 2017 alle 18,30 presso lo Spazio Cerere e alla presenza del critico d’arte Daniele Radini Tedeschi di cui è previsto un intervento.
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