Waiting for, un progetto coraggioso
dal testo in catalogo di Paola Valori
Tessere di colore, figure sospese e sagome dal profilo anonimo, sono questi i personaggi in cerca di connotazione, i migranti di Mimmo Martorelli. L’esercizio creativo dell’artista condensato nel progetto “Waiting for” che con l’Associazione Michele Valori abbiamo il piacere di presentare, incarna seppure con spensieratezza cromatica -le lacerazioni della vita migrante.
L’emigrazione che è un fenomeno moderno ma risalente all’antichità serve nuovamente per scoprire quanto la geopolitica attuale sia ancora incapace di sciogliere i nodi più stretti del proprio tempo. Le opere che abbiamo privilegiato compongono un puzzle di decine di elementi che tracciano un viaggio comunitario, e sembrano velatamente citare il lavoro di Paladino, Pistoletto, quando non le silhouette umane di Ceroli intagliate nel vuoto o la cultura figurativa di Mambor. A questo scopo concorre anche la scelta della tecnica utilizzata, un mix di carta, matite e polistirolo dove lo spessore ricopre un ruolo fondamentale, in un gioco di pieni e di vuoti, che sono funzionali a ribadire quanto ingannevole sia ogni prima impressione. Il suo lavoro costringe quindi a superare l’atavica pigrizia culturale che fa pensare gli altri come distanti da noi.
Il percorso di Martorelli va ad arricchire con un ambizioso progetto il calendario autunnale di MICRO, facendo fare alla galleria un ulteriore salto avanti. MICRO, itinerante per statuto e per volontà, si affaccia adesso verso contesti più storicizzati spingendosi a stringere collaborazioni istituzionali come con il Museo di Arte Contemporanea di Caserta, con la preziosa curatela di Massimo Sgroi.
Come valore aggiunto all’esposizione la live-performance “Esodo” dell’artista Barbara Lalle, che affronta il tema dell’impossibilità di comunicare. A scandire questo percorso multidisciplinare che lega arte e linguaggi del corpo, anche un reading rafforzato da pillole-video, che interagiscono con la lettura ad alta voce (Danilo Vanella) sui temi della migrazione. Una sezione a parte fortemente connessa è dedicata ai ritratti femminili, dove Martorelli racconta, in bilico tra esperienza pittorica e impegno sociale, i cambiamenti e le trasformazioni del ruolo della donna nella società.
Il progetto che questa volta proponiamo al pubblico di Caserta riaccende con maggiore energia l’attenzione sui temi della contemporaneità. Ciò a conferma di come l’arte sia capace di arrivare dove non arriva neppure la politica, e costituisca l’unica risposta possibile a fenomeni tanto drammatici come l’emigrazione: una cicatrice che non può essere pacificata se non attraverso la forza comunicativa degli artisti.
©PaolaValori