Klement Zoraqi
Se una notte d'inverno un viaggiatore
di Paola Valori
Quello di Klement Zoraqi è un lavoro pittorico di straordinaria suggestione, che ricostruisce una piccola storia dell’arte del Novecento. Penso ad alcuni paesaggi di Ardengo Soffici, alla “grandezza” dei dipinti monumentali di Mario Sironi, alle forme di Carrà e Rosai, dove il paesaggio è stato continuo spunto di sperimentazione. È per questa distanza ed eccezionalità che ho scelto di dedicare una mostra ad un artista fuori tempo, che non insegue nessuna logica di mercato. Cresciuto in un ambiente multiculturale, Klement da sempre amante di Roma, ha ereditato quell’idea romantica del viaggio. Micro rappresenta un laboratorio di idee dove nascono proposte diverse, calato com’è in una città frenetica, dispersiva, fuori dalle regole, è uno spazio desideroso di accogliere più punti di vista possibili e quindi anche una visione finalmente diversa delle cose. Il lavoro di Klement è fuori dagli schemi, fa da specchio e riflette uno sguardo altro su Roma. La sua è una città in cui visioni e percezioni si contraggono in una prospettiva differente perché straniera ma mai del tutto estranea, mai del tutto interiore. È vero, il suo lavoro fa pace col mondo. Allora perché non indovinare come paesaggi, strade, le “archi-nature” dagli angoli remoti o la vegetazione si sedimentano negli occhi di un artista errante? Come diventano i luoghi e le immagini di Roma che brandiscono la mente e il cuore di un uomo di Tirana per la loro perturbante bellezza? Che vede Roma antica con gli occhi e i colori di Gauguin? Resi meno distanti perché più fluidi, grazie al tocco straordinario dell’olio, monumenti e scorci incantati della città sono la traccia di una inedita e folgorante riscoperta di Roma. Proprio come quella di Zoraqi nel lontano 1992 quando era un viaggiatore in una notte d’inverno a Roma.
©PaolaValori